Depressione, casalinghe sempre più a rischio

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ROMA — Il «male oscuro» è sempre più diffuso. Colpisce un italiano su cinque e un anziano su tre, ma in Italia la depressione è soprattutto donna e abita tra le mura domestiche. In proporzione il numero delle donne è di gran lunga superiore e raggiunge quasi il settanta per cento del totale.

Indagine in 120 centri

Più colpite di tutte le casalinghe. Seguono poi gli ultrasessantacinquenni in cui l’angoscia del vivere quotidiano è soprattutto causata dalla perdita d’interesse per il futuro. Un’immagine completa del mondo della depressione in Italia arriva da un’indagine condotta dall’Associazione italiana di psicogeriatria, che per la prima volta ha studiato il fenomeno nei 120 Centri specialistici sparsi sul territorio nazionale, su un totale di 1.250 pazienti.
Contrariamente a quanto si pensava sinora, i meno depressi sono laureati, professionisti e artigiani. Il fenomeno è più diffuso soprattutto tra coloro che hanno un titolo di studio di livello inferiore. La maggior parte dei depressi ha solo la licenza elementare. Soltanto in coda ci sono i laureati. L’età media è di 59 anni, la fascia più interessata è quella tra i 45 e i 65 anni. In testa, come detto, ci sono le casalinghe (39,4%), seguite dai pensionati (14,5%), da impiegati (12,15) e operai (10,3%).

Agli ultimi posti i professionisti (3,3%) e gli artigiani (2,4%). Per il professor Marco Trabucchi, docente di Neuropsicofarmacologia all’università Tor Vergata, tutto deriva «dalla difficoltà ad adattarsi a una nuova condizione di vita, dalla solitudine e dalla perdita di ruolo, anche nell’anziano».

Fa riflettere soprattutto un dato: passano in media nove mesi dal primo episodio depressivo al momento in cui comincia la terapia in un centro specialistico. La depressione insomma è sottovalutata e trascurata.

La depressione colpisce anche il 4% degli adolescenti. Nei ragazzi la depressione parla attraverso il corpo: le ragazze non accettano l’acne, si vedono brutte e hanno problemi di alimentazione. I ragazzi diventano aggressivi e ricorrono spesso ad eccitanti. Secondo Pier Luigi Scapicchio la depressione ha soprattutto tre grandi madri: la solitudine, l’ansia del successo, la competizione sfrenata e infine le pene d’amore.

I giovani sembrano sempre più impreparati a soffrire.

«Nell’800 era l’isteria la malattia del secolo, oggi é la depressione — afferma Carlo Caltagirone, docente di neurologia a Tor Vergata — è anche la cultura che crea frustrazioni e pone ideali di vita e modelli di successo non sempre raggiungibili».

Regione per regione

Le donne marchigiane intervistate hanno presentato la più alta incidenza di depressione, mentre l’indice più basso è stato identificato tra le donne toscane (63,6%), ma la ricerca non riguarda ovviamente la totalità delle italiane. Le casalinghe più depresse sarebbero in Umbria mentre il Friuli Venezia Giulia conta il maggior numero di pensionati in angoscia.

Di Giancarlo Calzolai

Fonte: La Nazione