Ho fatto carriera sognando l’amore

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Trascurata dal marito, Nora punta tutto sul lavoro, con rabbia. Fino a quando un attacco di panico la costringe a fermarsi

Nora è sposata con Giorgio, un uomo che ha sempre dato tutto al lavoro e poco alla famiglia. Pur soffrendo, si è rassegnata alle assenze del marito e ha cresciuto i due figli praticamente da sola. Quando però i ragazzi sono diventati grandi, è entrata in crisi e ha cominciato a sentire tutta la sua solitudine.

Per questo, quattro anni fa, ha accettato la proposta di una conoscente: presentare alle amiche certi prodotti cosmetici, vendibili a domicilio. Un lavoro da poco, ma, in breve, la sua grinta l’ha portata ai vertici della rete commerciale.

Nora infatti si è buttata a capofitto in questa attività, spendendo ogni energia, ignorando lastanchezza, il sonno, lo stress. Ora anche lei è spesso all’estero, per i contatti con la casa-madree per la supervisione delle varie aree di vendita. Nora, anzi, oggi è persino più impegnata dell’occupatissimo Giorgio. Adesso è lui a lamentarsi del fatto che lei non c’è mai. E le sue proteste hanno su Nora un effetto euforizzante: si sente forte, potente. A volte si chiede se questo senso di rivalsa non sia l’unica vera ricompensa di una vita così frenetica.

Un giorno, però, ha un attacco di panico. Le succede proprio mentre sta per andare all’aeroporto, per l’ennesimo viaggio di lavoro. Nora si spaventa così tanto che rinuncia a partire e per due settimane non osa più uscire di casa. Non solo: vuole che il marito le stia accanto in ogni momento, perché è terrorizzata dall’idea di restare sola. E vedere l’affetto con cui Giorgio la

cura, sentirlo vicino come da anni non accadeva più, avere il tempo per parlare, per apprezzare il piacere di condividere con lui una tranquilla intimità, le fa capire quanta rabbia c’era in quella sua corsa al successo. Ora tutto le è chiaro: è stato il desiderio di far pagare a Giorgio tutti quegli anni passati da sola a farle spingere il piede sull’acceleratore. Nora decide che d’ora in poi amministrerà meglio le sue energie. Ma anche Giorgio lavorerà meno: insieme proveranno a costruire un futuro più felice.

Cosa ci insegna la storia

Ci sono persone che, senza esserne consapevoli, usano il lavoro come uno scudo per difendersi dai sentimenti o come uno strumento per sentirsi più forti del partner. Ma le emozioni e i rancori taciuti prima o poi vengono a galla e lo fanno con tanta più violenza quanto più ci si
ostina a non volerli ascoltare. E allora di colpo tutti gli equilibri vengono sovvertiti e bisogna fare i conti con la vita. Quella vera.

Di Maria Rita Parsi   Fonte :donnamoderna.com/salute/psicologia