Il counseling psicologico-psichitrico in internet: un’esperienza all’italiana

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Internet, oramai, sta entrando sempre più nelle case della gente. La riduzione dei costi delle tariffe telefoniche e degli applicativi informatici ha permesso la larga diffusione nella nostra società di questo importante mezzo comunicativo. Nell’ottica di migliorare la diffusione di informazioni scientifiche atte ad aiutare le persone ad affrontare e risolvere le problematiche legate alla propria salute, molti professionisti e ricercatori di tutto il mondo si sono attivati, negli ultimi 5 anni, per offrire sul web servizi di informazione e di consulenza su problematiche sempre più specifiche, talora scottanti, come quelle legate alla salute mentale.
Rispetto alla realtà degli States (da anni all’avanguardia in questo settore), in Italia la diffusione di questa pratica professionale ha preso piede e forma concreta soltanto negli ultimi due-tre anni, da quando cioè si è finalmente compresa l’importanza fondamentale dell’informazione nella cura e prevenzione dei principali disturbi psicologico-psichiatrici.

Personalmente avevo già intuito, nel lontano 1996, l’enorme potenzialità del mezzo Internet per informare in tempo quasi reale, in modo obiettivo e in forma anonima, gli utenti della rete sofferenti di disagio psichico; un mezzo che poteva offrire loro un supporto informativo e di consulenza che li spingesse a trovare la strategia migliore per affrontare il loro disagio.
Infatti, uno dei vantaggi del counseling online risiede proprio nell’immediatezza del contatto e nella garanzia dell’anonimato offerta dal counselor all’utente. Questi due fattori favoriscono l’apertura psicologica e la disponibilità a farsi aiutare da parte dell’utente sofferente: il primo contatto di net-help funge da grimaldello che innesca processi più ampi, dopo il primo contatto di net-help, specie nel caso di utenti riluttanti a recarsi di persona da un professionista. Successivamente l’utente stesso, interagendo col terapeuta via e-mail o via chat, trova sovente un chiave di lettura utile del proprio disagio e trova la motivazione e il coraggio per proseguire il percorso di cambiamento personale necessario per superarlo nella realtà.

E’ inutile ribadire che tale percorso conduce spesso alla decisione di mettersi in discussione e contattare un professionista o una struttura territoriale per iniziare un percorso terapeutico personale dal “vivo”.

Un altro fattore potenzialmente terapeutico del counseling è la condivisione della sofferenza e della propria esperienza di disagio con altre persone collegate. Nella mia pratica di counselor online, ho organizzato il sito in modo tale da rendere accessibili i quesiti posti e le risposte dell’esperto a tutti gli utenti che vi accedono, garantendo per ognuno l’assoluto anonimato. Con questa strategia l’utente scopre che il proprio disagio non è esclusivo come pensava, ma che molte persone condividono con lui simili esperienze di sofferenza, accomunate tutte in un’unica gruppalità esistenziale. Questa scoperta sembra ridurre il livello di preoccupazione legato alla propria condizione e facilita l’apprendimento di strategie utili e concrete per affrontarla e ridurla al meglio.

Il ruolo del counseling on line può, senza falsa retorica e dati alla mano, essere considerato fondamentale nel tracciare un percorso di cambiamento personale e quindi pre-terapeutico per la persona che soffre di un disagio psicologico.

di Gennaro Esposito

Fonte: http://www.fastcom.it/psico/statistiche_aggiornate.htm