È tempo di studiare i costi della solitudine Covid-19 e il rischio di una recessione sociale

Betty Balzano

La nostra salute futura dipende dal modo in cui sapremo incoraggiare, mantenere e accrescere i legami

Abbiamo chiaramente bisogno di modi per interagire restando fisicamente a distanza, ma dobbiamo apertamente valutarne pro e contro. Per molti aspetti, intrattenere relazioni sociali online potrebbe risultare analogo all’introduzione del cibo industriale. La definizione dei valori nutrizionali di tali alimenti varia sensibilmente, ma non v’è dubbio che la loro comparsa abbia aumentato di molto l’accesso al cibo, riducendo così la fame. In quest’ottica, i vantaggi sociali sono stati notevoli. Tuttavia, l’avvento di cibi altamente raffinati è spesso assunto a causa della tendenza globale all’obesità.

Mangiare cibi raffinati è certo meglio che morire di fame, ma alla lunga i nutrizionisti lo sconsigliano. Questa dieta può essere meno nutriente, persino dannosa. Analogamente, in questo tempo di distanziamento fisico connettersi agli altri per via digitale può essere meglio di niente, ma affidarsi unicamente a forme di contatto sociale “altamente raffinate” può privarci di componenti essenziali dell’interazione umana e può finanche aumentare la nostra esposizione a elementi dannosi.

(…) Una società siffatta aiuterà anche a contenere la diffusione dei virus, ma ci priverà dei benefici per la salute derivanti dal contatto fisico, documentati sia negli animali che nell’uomo. Gli studi mostrano che il contatto fisico non è solo una parte fondamentale dei legami sociali, ma aiuta anche a regolare lo stress e la temperatura corporea.

Stringere mani, toccare, abbracciarsi, cullarsi l’un l’altro è stato persino associato, in taluni casi, a una migliore risposta immunitaria. Il contatto fisico è anche responsabile di un microbioma più vario, importante per la salute e la risposta alle malattie. Ridurre il contatto fisico comporta dunque il rischio di altri costi sanitari a lungo termine.

Per quando il vaccino sarà sviluppato e reso disponibile, è possibile che la società si sia abituata al distanziamento e che non ritenga più sicuri i grandi assembramenti. Alcune norme sociali potrebbero diventare permanenti. Di certo, assisteremo a cambiamenti profondi del modo in cui viviamo, lavoriamo e giochiamo – nonché del modo in cui invecchiamo.

Sono tutti fattori importanti per la nostra salute. Alcune persone si adatteranno particolarmente bene a queste novità, ma se i livelli generali di isolamento sociale e solitudine cresceranno, nel lungo termine è probabile che la salute pubblica ne risenta. Inoltre, per le persone che già prima erano sole e/o isolate e per quelle afflitte da patologie fisiche o mentali preesistenti, il distanziamento sociale potrebbe facilmente comportare un aggravamento della condizione medica.

Le crisi sono un’opportunità di imparare e di agire. Con l’emergere e il progredire della pandemia, il confinamento in casa, raccomandato o imposto, era e resta comprensibile. L’attuazione di queste strategie, tuttavia, comporta per la società conseguenze inevitabili, che travalicano l’ambito epidemiologico.

(…) Questa esperienza globale potrebbe fornire una grande opportunità di ridisegnare le politiche per evitare un inasprimento dell’isolamento sociale. È tempo di studiare i costi della solitudine umana. La nostra salute futura dipende dal modo in cui sapremo incoraggiare, mantenere e accrescere la connessione sociale.

Fonte Sole 24 ore di Julianne Holt-Lunstad