Internet può aiutare i timidi a comunicare

stopsltd-ad-mast

Tutto ciò che cammina su Internet è un’espansione tecnologica della coscienza, una protesi che allarga il raggio della comunicazione». Il blog (siti sotto forma di diari personali) quindi come un «io narrante di se stesso» che spezza i sofferti confini della solitudine. Così Alessandro Meluzzi, psicologo, psichiatra e scrittore:
Che cos’è il blog per chi si sente solo?
«Da sempre i mezzi di comunicazione hanno allargato i confini. Internet, e il blog nello specifico è un interfaccia tra scritto e parlato. Ha la dimensione semantica della scrittura ma la velocità della parola. Una volta gli espistolari avevano dimensioni pacate, adesso internet è un’ibridazione della parola parlata, dove lo scritto diventa interattivo, per esempio nelle chat. E’ una novità evolutiva nella storia della comunicazione e permette a chiunque di comunicare in senso “planetario”».
Può rappresentare un pericolo?
«La positività è l’allargamento, la diffusione del segnale; il pericolo è la virtualità. Con un blog o una chat usi solo le parole che mascherano il vero io, puoi presentare un immagine del tutto virtuale, senza verifica e questo consente una proliferaizone di sè fittizi. Il rischio è la disidentità.

Disidentità?
«Tutti noi siamo afflitti da un io multiplo, ma dal dottor Jekyll e mister Hyde ad una capacità normale di modellarsi ce ne corre. Questo tipo di strumenti permette il proliferare di identità, sono una fecondazione dilata, però, se compresa, non è detto che sia una patologia grave. Può essere un gioco teatrale, e se usato con consapevolezza e senso della misura è innocuo. Se dilato la mia affabulazione come un romanzo, espando la coscienza. E’ un pericolo invece se diventa seduzione dell’altro e quindi violenza. I confini sono legati ai fini: sono etici se rispetto la persona umana».
Insomma il blog aiuta i timidi a raccontare di sé e ad avere contatti?

«Rende più sopportabili le sperequazioni della natura: una persona che nasce bella è avvantaggiata rispetto a chi non lo è. Uno strumento come questo mette il segnale fisico in subordine alle capacità di esprimersi. Scrittura, letteratura e poesia sono state da sempre un modo perché persone meno fortunate in senso fisico potesso giocare. Internet lancia un ragazzo di 14 anni nel mondo, e cambia la storia dell’editoria. Chiunque scrivendo il suo blog può essere intercettato da una casa editrice e diventare un fenomeno letterario, Internet è un elemento egalitario. Quindi sì al blog ‘’illuminato’’ dalla coscienza, se usato con rispetto amorevole della persona umana e della sua centralità. E attenzione: no all’atrofia del corpo, per vivere pienamente tutti i cinque sensi devono essere usati».

Di Antonella Mariotti

Fonte: La Stampa 4 luglio 2005