Solitudine degli anziani

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Soli, si muore. Tra i problemi emergenti dell’età anziana, stanno assumendo particolare rilievo l’incremento degli stati di solitudine ed i fenomeni di abbandono a domicilio. Una delle conseguenze della crescente solitudine degli anziani, in modo particolare nelle zone urbane connotate da una maggiore rarefazione delle relazioni familiari e da una scomparsa progressiva dei rapporti di amicizia e di vicinato, risiede nel fenomeno della “morte in solitudine”. Nella letteratura, si intende per “morte in solitudine” la scomparsa di soggetti che vivono abitualmente soli e che la morte sorprende senza la possibilità di chiedere o ricevere aiuto. Attraverso i colloqui, che spessissimo questo Ufficio intrattiene con i cittadini più anziani, si percepisce che la vecchiaia viene sentita come un “tunnel dalle luci sbiadite”, dove i desideri coincidono con i sogni. Così diventano sogni il bisogno di compagnia, l’aumento della pensione, l’aiuto domestico, essere considerati ancora come una volta. Come venire incontro ad una fascia d’età così vasta come quella anziana? Quali ulteriori risorse sprigionare, da parte di istituzioni, famiglie, organismi di volontariato? Per rispondere adeguatamente a queste domande, come difensore civico della città, non posso che sollecitare sempre più il coinvolgimento dell’intera comunità; solo l’animazione comunitaria diventa il sentiero lungo il quale procedere per raggiungere gli obiettivi.

Risuona pertanto con forza, il primato del concetto di sussidiarietà e solidarietà fattiva come argine alle tendenze egoistiche di difesa degli interessi del più forte a danno del più debole e come richiamo ai valori della coscienza civile e dell’impegno a favore delle fasce più deboli della società. Sebbene molto è stato fatto, tantissimo c’è ancora da fare da parte di tutti gli organismi preposti per costruire un tessuto sociale che si riconosce sempre più nella legalità, nella socialità, nella solidarietà, secondo una concezione di stato sociale inteso come “casa comune” di tutti, e dei più fragili in particolare.

Di Franco Stabili
(Difensore Civico del Comune di Lecce)

Fonte: http://www.vivimaglie.it/primopiano/2005/anziani_01.html