Con l’umor nero nello zainetto

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Professori distratti, famiglie infelici e nuove povertà: la tristezza giovanile in cifre.

I primi segnali scattano a scuola: scarsa concentrazione, stanchezza, voglia di isolarsi. Spesso ignorato dagli insegnanti, l’umor nero degli studenti è un disagio difficile da combattere. Secondo i dati raccolti dal Prisma, il progetto salute mentale degli adolescenti finanziato dal ministero della Salute e condotto su 5.627 studenti fra i 10 e i 14 anni, il 9,1 per cento dei ragazzi ha presentato disturbi psichici.

Massimo Molteni, psichiatra responsabile della ricerca, fa notare che oltre il 7 per cento dei cosiddetti preadolescenti soffre di ansia che in molti casi degenera nel disturbo ossessivo-compulsivo, spesso particolarmente invalidante. Non mancano poi le fobie, in cima alle quali ci sono le fobie sociali (per esempio, paura di parlare davanti a professori o paura di usare i gabinetti pubblici) di cui è affetto il 9,5 per cento dei ragazzi e l’agorafobia (ne soffre il 9,1 per cento). Secondo gli studiosi, poi, la ricerca svela una maggiore incidenza di depressi nelle famiglie di separati e di poveri.

Altre ricerche fanno il punto sul crescente uso di psicofarmaci fra i giovanissimi: l’indagine di Progetto Arno, dell’osservatorio sulla prescrizione farmaceutica pediatrica, ha rilevato che su un campione di 568.770 ragazzi under 18 il 9,44 per cento prende psicofarmaci. Rimane infine alto il numero di suicidi: 3.096 all’anno, più 3.352 tentativi.

Di Giorgio Tosi

Fonte: Panorama