La solitudine dei bambini e degli adolescenti

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I bambini di oggi crescono in una situazione certamente difficile; rispetto ad un tempo, infatti, non hanno fratellini, non hanno cugini, sono si inseriti sempre più precocemente nella comunità scolastica, ma sono anche circondati da un mondo di adulti-anziani. Inoltre, spesso manca loro il dialogo in famiglia anche perché i genitori hanno sempre meno tempo da dedicare loro. Giocano poco.

Pensiamo al problema dell’obesità che è emerso negli ultimi tempi, e che si spiega non solo sulla base delle cattive abitudini alimentari, ma anche sulla base di quella che viene definita “malattia ipocinetica”: i bambini cioè si muovono poco e passano troppo tempo davanti ai videogiochi o alla televisione. Oggi, purtroppo, non ci si diverte più come una volta. Nelle grandi città diventa sempre più rara la dimensione del cortile e della piazza, dove un tempo si praticavano i giochi all’aperto. Erano occasioni per dialogare, confrontarsi, vivere una parentesi di svago rispettando delle regole ben precise. Quindi, erano anche momenti fortemente educativi.

Anche l’adolescenza soffre di solitudine. E’ un periodo molto difficile che comporta profondi cambiamenti, non solo a livello fisico, ma anche psicologico. I giovani di oggi solo apparentemente sembrano avere tutto ciò che gli occorre; in realtà mancano loro le cose più importanti: un’identità sicura e dei saldi punti di riferimento.

E’ difficile crearsi una propria identità in un mondo così confuso, veloce ed esigente, un mondo dove i modelli a cui ispirarsi sono per lo più quelli falsi, inconsistenti ed irraggiungibili della televisione. Da questo spesso deriva un senso di impotenza ed inadeguatezza che si oppone alla creazione di una vera individualità. A ciò poi si aggiungono altre fonti di debolezza: a livello individuale, le ricorrenti separazioni affettive, i divorzi dei genitori, i frequenti spostamenti, una non forte rete amicale; a livello sociale, le crisi politiche, economiche, morali e spirituali, culturali, ideologiche e i continui cambiamenti dei valori. I genitori, poi, sono spesso presenti solo attraverso oggetti e regali. Dallo stereo al motorino, all’automobile, alla vacanza dispendiosa. Lo stile educativo di molti genitori è un tentativo di annullare i propri sensi di colpa nei riguardi dei figli. Le attuali famiglie ridotte ai minimi termini non riescono più ad offrire le confortanti presenze di qualche decennio or sono. Non resta che mercanteggiare benessere e consumismo per riempire vuoti che si ingigantiscono sempre di più. Tutto ciò contribuisce a disorientare l’adolescente e soprattutto a farlo sentire meno sicuro e più solo. Quando la solitudine diviene patologia l’adolescente, e non solo, può cercare rifugio in varie forme di dipendenza: farmaci, fumo, droga, cibo, alcool, televisione, internet. Questo è il pericolo più estremo, che riguarda ovviamente coloro che sono più deboli e non pronti ad affrontare la complessità del mondo che ci circonda.

E’ stato comunque scientificamente provato che la solitudine non provoca solo disagi psicologici: infatti le persone che sperimentano questo sentimento hanno più problemi di salute e un’attesa inferiore di sopravvivenza rispetto a coloro che non si sentono soli. La solitudine può alterare le funzioni cardiache, i ritmi del sonno, aumentare la pressione sanguigna, intensificare gli squilibri ormonali e diminuire le difese immunitarie.